Un passeggero britannico su tre ha subito disagi connessi alle lunghe file ed attese in aeroporto, ai ritardi ed ai voli cancellati, ai bagagli mancanti o dispersi chissà dove. È quanto emerge dal monitoraggio delle esperienze di viaggio nelle prime due settimane di agosto condotto dall'Office for National Statistics del Regno Unito. Il timore per la stagione Winter è che il maltempo o una nuova ondata di contagi possa far precipitare la situazione.

In estate l'80% dei vacanzieri ha dichiarato che il proprio collegamento aereo è stato ritardato o che ha dovuto attendere il decollo più a lungo del solito a bordo del velivolo un aereo. Inoltre, oltre la metà degli intervistati ha segnalato code "anormali" ed il 24% dei passeggeri ha subito ritardi con i propri bagagli. Un fenomeno che scalfisce la fiducia dei consumatori, così come alcune misure messe in campo per limitare i disagi. 

Con l'aumento delle prenotazioni nel corso dell'estate, infatti, il caos si è progressivamente moltiplicato. E questo nonostante le compagnie e le società di gestione aeroportuale siano corse ai ripari per limitare al massimo i disagi: dopo avere licenziato 10.000 persone durante la pandemia British Airways ha cancellato 10.000 voli nella stagione Winter 2022-23; lo scalo di Londra-Heathrow ha limitato a 100.000 i viaggiatori giornalieri. 

La situazione britannica rispecchia grossomodo quella europea. Lo testimoniano i dati di Eurocontrol, l'organizzazione che gestisce lo spazio aereo continentale: nella settimana fino al 21 agosto gli aerei hanno subito un ritardo totale di 845.941 minuti (+25% rispetto al 2019) e quasi il 41% di questi ritardi è imputabile alla carenza di personale, mentre le condizioni meteorologiche sono state un fattore determinante nel 47% dei casi.