I vertici del vettore aereo low-cost britannico easyJet hanno dichiarato oggi che le cancellazioni ed i ritardi causati dalla carenza di personale negli aeroporti ed a bordo degli aeromobili sono costati alla compagnia 157,18 milioni di Euro in tre mesi, da aprile a giugno. Tuttavia, il management ha sottolineano come l'impennata della domanda di viaggi, oltre ad essere causa dei disagi, è stata gestita al meglio a luglio.

"Abbiamo preso provvedimenti per costruire una resilienza aggiuntiva necessaria quest'estate ed adesso l'operatività si è ora normalizzata". Un "aumento senza precedenti" nel settore dell'aviazione, insieme ad un mercato del lavoro ristretto, ha generato sfide operative culminate in tassi di cancellazioni più elevati del normale, ha spiegato l'amministratore delegato dell'aviolinea a basso costo Johan Lundgren. 

EasyJet a giugno ha tagliato il suo programma di voli estivo: in parte per rispettare i limiti imposti dagli aeroporti di Londra-Gatwick ed Amsterdam-Schiphol; in parte per stabilizzare le sue operazioni e ridurre al minimo i disagi per i passeggeri. Nonostante tali problemi, il management dell'aviolinea ha affermato di aver operato per il 95% del programma previsto nel trimestre e di aver trasportato 22 milioni di passeggeri.