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CLARA MOSCHINI

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Mascherine sì, mascherine no

Perché ci sono differenze sugli obblighi in aereo, treno, autobus e nave

Gli aerei hanno un sistema di aerazione più efficace. Questa la ragione per cui nelle scorse settimane il consiglio dei ministri aveva prorogato fino al 30 settembre l'obbligo di indossare le mascherine a bordo dei mezzi di trasporto pubblico: autobus, tram, metropolitane, treni e traghetti. Unica eccezione, per l'appunto, i velivoli, a bordo di cui questa restrizione è terminata già dal 16 maggio in tutta l'Unione europea.

La differenza la fanno quelli che in gergo si chiamano filtri Hepa (High Efficiency Particulate Air filter). Si tratta di un sistema composto da fogli in microfibra in borosilicato, multi-strato, separati da flange in alluminio e capaci di bloccare persino batteri e virus. La maggior parte dei velivoli commerciali sono equipaggiati con questi sistemi in grado di bloccare le particelle di 160 nanometri di diametro del covid-19. Tra l'aria prelevata dall'esterno e quella riciclata è possibile assicurare un'aria pura al 99.7% ed un cambio d'aria completo ogni tre minuti.

Per questo motivo la compagnia ferroviaria Italo è ancora indispettita. Lo avevano spiegato in un comunicato: dopo essere diventato "il primo operatore ferroviario al mondo ad installare a bordo dei propri treni i filtri Hepa, della stessa tipologia di quelli adottati a bordo degli aerei", permane nei treni l'obbligo di indossare la mascherina. "Ancora una volta una tegola si abbatte sul nostro settore, nel momento in cui stiamo per rialzare la testa", aveva commentato l'amministratore delegato Gianbattista La Rocca.

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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