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Regno Unito: avanti sui rimpatri aerei in Ruanda

Londra sta preparando un secondo volo che partirà tra qualche settimana.

Il primo ministro britannico Boris Johnson va avanti malgrado la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) abbia bloccato all'ultimo minuto il decollo di un aereo, con a bordo alcuni profughi, alla volta dell'aeroporto di Kigali in Ruanda, con il cui governo Londra aveva stretto un accordo sui rimpatri. Il ministro dell'Interno britannico Priti Patel ha annunciato che Londra sta preparando un secondo volo, che partirà tra qualche settimana. 

Il governo di Londra va avanti perché ha fiutato un risvolto politico nella sua decisione di rimpatriare i richiedenti asilo in Ruanda, anche se ciò significa una lunga battaglia nei tribunali. Il ministro dell'interno Patel lo ha dichiarato chiaramente: "Cedu non ha detto che i trasferimenti sono contrari alla legge. La decisione della Corte di Strasburgo è deludente e sorprendente. Continueremo a spingere per questo tipo di politica". 

Già ieri, poche ore prima della cancellazione del primo volo verso Kigali, Johnson aveva ventilato la possibilità che il Regno Unito si ritirasse dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Tuttavia, dalle dichiarazioni del ministro Patel si deduce che Downing Street non intende, per il momento, aprire un nuovo conflitto con Bruxelles (dopo "Brexit") che allontanerebbe ulteriormente il Paese dal resto del continente. 

Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS

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