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CLARA MOSCHINI

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Ita, il catering un altro pessimo affare firmato Altavilla?

Il servizio affidato agli arabi di Dubai? A chi giova? Non certo all'attuale forza-lavoro

Non c'è pace per Ita. E d'altra parte come potrebbe essere altrimenti, per un'azienda che appena nata (il primo volo data 15 ottobre 2021) mostra già i segni del fallimento? Le ultime nuove, non belle ovviamente, arrivano in diretta da un senatore, William De Vecchis, che ha fatto suo il cahier de doléance dei lavoratori dell'aeroporto di Fiumicino, sempre più preoccupati ogni giorno che passa per le sorti di una parte della newco guidata dal presidente Alfredo Altavilla.

"Ulteriori nubi si addensano nel cielo sopra l' aeroporto di Fiumicino -scrive De Vecchis in un'interrogazione che verrà presentata nei prossimi giorni, e di cui Mobilità.news pubblica alcuni passaggi-. Oggi, durante i miei consueti giri sul territorio, ho incontrato alcuni lavoratori del comparto catering dell' aeroporto 'Leonardo da Vinci', raccogliendo le loro preoccupazioni rispetto alle indiscrezioni delle ultime ore che darebbero per imminente un passaggio di commessa ad altro operatore delle attività di catering, attualmente in capo a Ita". 

"Se le voci fossero confermate dai fatti -sottolinea il parlamentare-, mi auguro che non si tratti dell'ennesima operazione del management di Ita fatta sulla pelle dei lavoratori. Non si può accettare il principio che un marginale sconto commerciale possa essere foriero di ulteriori esuberi e conseguenti tensioni sociali. Faccio mia la preoccupazione dei lavoratori attivandomi, nell'immediatezza dell'azione, con una verifica delle dinamiche in corso ed eventualmente, in caso di riscontro, portando le stesse all'attenzione del Parlamento".

Se l'operazione verrà conclusa, il catering sarà ceduto da Gate Gourmet Italia, l'azienda svizzera, il più grande fornitore indipendente di servizi di catering e ristorazione al mondo per linee aeree e ferroviarie, dal 2019 fornitore di catering dell'ex-compagnia di bandiera Alitalia e confermata da Ita. Secondo indiscrezioni riportate da AVIONEWS, il business dovrebbe andare agli emiratini di Dnata, Dubai national air transport association, multinazionale che opera nel settore dei servizi al trasporto aereo occupandosi di handling, catering, trasporto merci e di agenzia viaggi. Con un fatturato da oltre 1,5 miliardi di Euro, Dnata è il secondo leader mondiale nel settore handling, a pari merito con il concorrente scozzese Menzies (anche lui da 1,5 miliardi di Euro di giro d'affari), subito dietro Swissport che mostra 2,7 miliardi di euro di ricavi. 

La storia del catering si aggiunge alla black list delle altre topiche che rendono la compagnia oltremodo scalabile e criticabile. Il servizio del call center, per esempio, dove Covisian, la società vincitrice della gara d’appalto per il servizio clienti, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 221 addetti dopo la disdetta della compagnia aerea. Una brutta storia che ha avuto il suo apice pochi giorni fa, il 20 aprile, quando Ita Airways ha disertato l'incontro sulla questione convocato da ministro del Lavoro Andrea Orlando, che si è presentato alla riunione, dai sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, presenti anch'essi e dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presente pure lui, visto che proprio a Palermo ha sede il call center e dal capo del personale di Covisian, che non ha certo mancato l'appuntamento. 

Unica assente alla riunione proprio Ita Airways, società controllata al 100% dallo Stato. Un’assenza talmente ingiustificata che il ministro Orlando, lasciando perdere il tradizionale aplomb, ha dichiarato senza usare mezzi termini: "l’indisponibilità al confronto e la mancanza di riguardo istituzionale non può essere sottovalutata. Chiederò al collega Daniele Franco, ministro dell’Economia e agli altri ministri coinvolti un confronto per concordare insieme le iniziative conseguenti”. 

Neanche, poi, la compagnia di bandiera andasse bene con i conti. Macché. Il 2021 si è chiuso con una perdita di oltre 1,9 milioni di Euro. Al giorno. In tutto, il vettore nato dalle ceneri di Alitalia ha archiviato l'anno passato con un rosso di 148 milioni di Euro. Cronaca di un rosso annunciato, si potrebbe dire visto che, secondo i bene informati, non tanti giorni fa due voli Roma-New York sono partiti con pochissime persone a bordo: una e sette, rispettivamente, si dice. 

Un fallimento? Non proprio, almeno non per il management. L'assemblea infatti pochi giorni fa (il 4 maggio) ha archiviato il profondo rosso ma, al contempo, dato l’ok agli stipendi del presidente esecutivo Alfredo Altavilla e dell’amministratore delegato Fabio Lazzerini. Per entrambi è previsto un fisso di 400 mila Euro lordi l’anno con la possibilità di aggiungere altri 400 mila Euro a testa in caso di conseguimento di alcuni obiettivi: in sostanza, come riporta Ilfattoquotidiano.it, se riusciranno a vendere la compagnia. Per la serie: loro non pagano mai, anzi.

Proprio alla vendita (o svendita, dicono i maligni) sembra si votino anima e corpo i due dirigenti (soprattutto Altavilla). Torniamo al catering. Da gennaio 2022 il management ha avuto la brillante idea di aprire il nuovo lounge "Piazza di Spagna" all’aeroporto di Roma-Fiumicino e "Piazza della Scala" a Milano-Linate: vi possono accedere i passeggeri con un biglietto di Business class. Ancora, sempre il management propone l’edicola on line, sia nelle lounge in attesa del proprio volo sia a bordo. Due cose che, messe insieme, più che un'iniziativa per rendere più piacevole il viaggio, sembrano il tentativo del proprietario del bar che va male di tirare su il locale per poi rivenderlo a prezzo maggiorato. 

Proprio il catering, però, potrebbe trasformarsi nella Caporetto di Altavilla. Perché? Perché a dicembre 2021, a venti giorni dal primo volo, la compagnia aerea ha annunciato una partnership sulla ristorazione con Helbiz, l’azienda dei monopattini. I comunicati parlano di un servizio catering aziendale per i dipendenti di Ita e dell’apertura di una sede di Helbiz Kitchen all’aeroporto di Fiumicino, il più frequentato d’Italia. Peccato che il capo prodotto di Helbiz sia Emanuele Liatti, figlio della compagna di Alfredo Altavilla: i due hanno anche una società di consulenza insieme, in cui Liatti è presidente e rappresentante legale e Altavilla proprietario al 90%. Sembrerebbe un conflitto di interessi grosso come una casa, a cui si aggiunge, per far buon peso, l'assunzione (sempre a dicembre 2021) del nuovo responsabile alla comunicazione: Davide D’Amico, che proviene sempre dalla comunicazione di Helbiz. Per inciso, tornando a Liatti, rumors sempre più insistenti danno per certo che gli verrà affidata anche la gestione della mensa dei dipendenti Ita.

Dal 4 maggio scorso, intanto è stata aperta la data room: chi è interessato all'acquisto della compagnia, in sostanza, potrà esaminare più a fondo la situazione contabile di Ita Airways. L’interessamento più concreto, lo scriviamo da tempo, è quello del Gruppo navale Msc: al suo fianco ci sarebbe la tedesca Lufthansa che però, almeno inizialmente, non entrerebbe direttamente nel capitale. Altre ipotesi sono quelle del Fondo Certares con Air France e Delta e del Fondo Indigo. Chi è interessato a formalizzare l'offerta ha tempo fino a fine maggio.

NB - 1244263

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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