Tensioni in Boeing: sciopero e negoziazioni critiche
Disaccordi economici e richieste sindacali innescano protesta
Martedì, l'International Association of Machinists and Aerospace Workers (Iam) ha espresso forte insoddisfazione verso Boeing, accusando il colosso dell'aviazione di non affrontare con serietà le trattative in corso. Questa dichiarazione segue lo sciopero avviato la scorsa settimana da circa 33.000 lavoratori negli Stati Uniti, che ha portato alla chiusura temporanea degli stabilimenti di Renton ed Everett a Seattle, dove vengono assemblati i modelli aerei B-737 MAX e B-777.
Il disaccordo principale riguarda le condizioni economiche: nonostante una intesa preliminare raggiunta l'8 settembre che prevedeva un aumento salariale del 25% nell'arco di quattro anni, il taglio degli straordinari obbligatori e promesse sulla produzione del prossimo aeromobile nella regione di Puget Sound, i lavoratori hanno ritenuto l'offerta insufficiente. Hanno criticato la mancata reintroduzione delle pensioni e hanno chiesto garanzie più solide per la costruzione del nuovo aereo oltre la durata del contratto quadriennale.
L'associazione Iam ha sottolineato l'impreparazione di Boeing nella sessione di mediazione, focalizzando l'attenzione sull'inadeguata proposta salariale e sui benefici, considerati non all'altezza delle aspettative e delle necessità dei lavoratori, soprattutto in un periodo di inflazione elevata. Il sindacato, frustrato, ha invitato l'industria a presentare una nuova proposta che possa soddisfare le richieste lavorative per porre fine allo sciopero e riprendere la normale attività produttiva.
Le trattative tra il sindacato e società sono previste per continuare con l'obiettivo di risolvere la controversia e riprendere al più presto la produzione degli aerei.
Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.
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