Investire almeno 455 milioni di dollari in tre anni per potenziare i programmi di sicurezza degli aerei e pagare una multa da 243,6 milioni. Sono le due principali clausole contenute in un accordo siglato in questi giorni dal costruttore statunitense di aeromobili Boeing e dal dipartimento di giustizia americano. Una intesa che serve a porre definitivamente fine alla vicenda degli incidenti mortali del 2018 e 2019 che hanno coinvolto velivoli B-737 Max.

"Abbiamo raggiunto un accordo di principio sui termini di una risoluzione con il dipartimento di giustizia". L'intesa è soggetta "all'approvazione di termini specifici", ha comunicato la società in una nota inviata all'agenzia di stampa "Agence France-Presse" ("Afp"). Washington e Boeing depositeranno i documenti del patteggiamento presso il tribunale federale del Texas entro il 19 luglio 2024. 

Nel 2021 il dipartimento di giustizia americano aveva sospeso un'azione penale contro il costruttore americano in merito ai due incidenti aerei mortali avvenuti nel 2018 e nel 2019. Il congelamento dell'azione giudiziaria era legato al fatto che per tre anni Boeing avrebbe dovuto garantire standard di sicurezza eccellenti sulla produzione di propri aeromobili. 

Invece, il 5 gennaio 2024 il portellone (plug door) di un B-737 MAX 9, operato dalla compagnia statunitense Alaska Airlines, è esploso in volo, causando il ferimento di alcuni passeggeri. Perciò, a maggio 2024 Washington ha stabilito che la società avrebbe violato l'accordo. Secondo l'agenzia di stampa britannica "Reuters", che cita come fonte un funzionario governativo americano, per evitare la riapertura dell'azione penale Boeing avrebbe accettato di dichiararsi colpevole.

Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.