Caro-voli: Bruxelles avvia indagine
Prezzi biglietti saliti in estate, timori per connettività isole
L'Unione europea ha aperto un'indagine sul fenomeno del caro-voli che sta interessando tutta Europa. In particolare, Bruxelles ha messo gli occhi sui profitti dei vettori aerei definiti "eccezionali", con i prezzi dei biglietti saliti fino al +30% nel corso dell'estate 2023. Situazione che si ripeterà nel periodo delle festività natalizie, quando la domanda di viaggi da parte dei passeggeri raggiungerà il picco della stagione "Winter".
"Stiamo indagando" per avere "una spiegazione completa e dettagliata", perché Bruxelles non intende intervenire su un mercato "funzionante". "Non possiamo agire come regolatori nella microgestione dei prezzi o imporla, non penso che ciò sia fattibile o auspicabile", ma "d'altra parte mi preoccupo che un prezzo possa diventare una barriera per la connettività", ha annunciato il commissario europeo ai trasporti, Adina Valean, intervistata dal quotidiano economico britannico "Financial Times".
Gli fa eco il ministro delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), Adolfo Urso: "L'Unione europea si muove sulla rotta indicata dall'Italia a tutela degli utenti e contro il caro-voli. Avanti, insieme, per un servizio migliore, in trasparenza e nel rispetto delle regole".
Secondo i dati diffusi da Bruxelles il mese scorso, durante la stagione "Summer" le tariffe aeree sono aumentate mediamente in tutta Europa dal +20 al +30% rispetto al 2019. L’Unione europea teme che l’aumento dei prezzi dei biglietti possa avere un impatto sulle regioni più remote del Vecchio continente, comprese le isole ed i territori più isolati, come Sicilia e Sardegna, che dipendono fortemente dai viaggi aerei per i collegamenti con la terraferma.
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