ITA-Lufthansa (2). Governo vuole salvare accordo
Intervento dopo riassunzione lavoratori ex-Alitalia decise da alcuni giudici
Il Governo italiano ha ribadito quanto più volte espresso dalla Commissione europea: non c’è continuità fra il vettore aereo ITA Airways e l'ex-compagnia Alitalia in amministrazione straordinaria. Parole che servono a rassicurare i mercati, gli investitori e lo stesso Gruppo dell'aviazione Lufthansa. Un intervento reso necessario dopo che il Tribunale di Roma ha disposto il reintegro di alcuni lavoratori dell'azienda tricolore, respingendo il ricorso di altri.
Fino a questo momento ITA Airways ha avuto 38 sentenze favorevoli (841 ricorsi respinti) e tre sentenze sfavorevoli o parzialmente tali (244 persone da assumere). Restano ancora 34 contenziosi giudiziari pendenti per un totale di 564 ex-dipendenti di Alitalia che hanno fatto ricorso per chiedere il reintegro in ITA.
Il consiglio dei ministri ieri ha dichiarato che "tenuto conto che è sorto un contrasto giurisprudenziale" è "necessario approvare una norma interpretativa" coerente con le decisioni della Commissione europea, "in materia di cessione di complessi aziendali da parte di aziende ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria".
La direttiva 2001/23/Ce stabilisce che se Bruxelles ha deciso che non c’è continuità economica (ossia cessione di ramo d’azienda) tra ITA ed Alitalia, allora decade quanto stabilito dall’articolo 2112 del Codice civile italiano, secondo cui: "In caso di trasferimento d’azienda" la continuazione del "rapporto di lavoro con il cessionario ed il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano. Il cedente ed il cessionario sono obbligati, in solido, per tutti i crediti che il lavoratore aveva al tempo del trasferimento".
Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.
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