Vettori aerei contro Governo italiano
Secondo aerolinee limite sui prezzi viola regole europee sul libero mercato
Il consiglio dei ministri ha deciso ieri sera di attuare una limitazione all'utilizzo di algoritmi (no a profilazione su voli in continuità territoriale) sui siti dei vettori e di introdurre un tasso massimo all'aumento del prezzo dei biglietti aerei (massimo +200%). La decisione è arrivata nel corso dell'ultima riunione prima della pausa estiva, durante cui il Governo Meloni ha approvato due decreti Omnibus, mettendo mano a diverse materie. In rivolta le aerolinee.
Un gruppo di compagnie operanti in Italia lunedì ha criticato tali decisioni. L'obiettivo dell'Esecutivo italiano era quella di ridurre i prezzi dei biglietti nel pieno della stagione estiva. Dal canto loro le aerolinee affermano che ciò violerebbe le regole dell'Unione europea sul libero mercato, avvertendo che "qualsiasi tentativo di limitare le libertà del settore e la concorrenza che lo caratterizza" potrebbe avere un impatto negativo sull'offerta e sui prezzi dei biglietti, nonché sui livelli occupazionali dell'indotto.
Tra i vettori aerei che avrebbero espresso la loro perplessità ci sarebbero il Gruppo tedesco Lufthansa, la low-cost britannica easyJet, le compagnie statunitensi American Airlines e Delta Air Lines. Questi sono infatti membri della Italian Board of Airline Representatives (Ibar). L'associazione, che raduna le aerolinee che operano nella penisola, di recente lamentava di non essere stata coinvolta dal Governo Meloni, affermando che il dialogo avrebbe potuto portare a "soluzioni meno punitive".
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency