Conclusa "Virtute-1", missione suborbitale italiana con equipaggio AMI e Cnr
Il volo di novanta minuti, a bordo della navicella spaziale Vss Unity di Virgin Galactic
È partita ieri alle ore 16:30, dallo spazioporto America di Virgin Galactic (in New Mexico – Usa), la missione Virtute-1 (Volo italiano per la ricerca e la tecnologia sUborbiTalE) che ha visto l’equipaggio italiano, composto da due ufficiali dell’Aeronautica militare e un ingegnere del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), decollare a bordo della navicella spaziale Vss Unity (classe SpaceShipTwo), per un volo dalla durata totale di novanta minuti.
Il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare generale Squadra Aerea Luca Goretti ha commentato: “Il ministero della Difesa ed in particolare l’Aeronautica militare, con il proprio patrimonio di competenze, è proiettato naturalmente alla valorizzazione e la tutela della space defense e security. Il volo spaziale è un dominio aeronautico tutto da esplorare e rappresenta una sfida tecnologica dove competenze tecniche e industriali nazionali possono fare la propria parte a pieno titolo. Lo sviluppo scientifico, imprenditoriale e militare devono lavorare insieme per assicurare anche in questo dominio la giusta rilevanza. Ciò garantirà il mantenimento della dell’eccellenza nel comparto aerospaziale nazionale” ha concluso il generale Goretti.
Al comando della missione, nata da un accordo commerciale tra l'Aeronautica militare e Virgin Galactic, il colonnello Walter Villadei, ingegnere spaziale e cosmonauta, che ha anche coordinato le attività operative e addestrative dell’equipaggio italiano, che include il tenente colonnello Angelo Landolfi, medico aerospaziale con il ruolo di responsabile per gli aspetti medici dell’equipaggio italiano e degli esperimenti di medicina proposti dall’Aeronautica militare, e Pantaleone Carlucci, ingegnere e ricercatore del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), con il ruolo di responsabile degli esperimenti di bordo proposti dal Cnr stesso.
Durante il volo suborbitale, a seguito allo spegnimento del motore, la cabina della Vss Unity è infatti diventata un laboratorio scientifico all’interno del quale l’equipaggio ha potuto condurre test –in condizioni di microgravità– relativi a medicina, materiali avanzati, fisica dei fluidi, fisiologia. I progetti di ricerca sono stati coordinati dall’Istituto di medicina aerospaziale dell’Aeronautica militare (Imas) di Milano; dall’ospedale Maggiore Policlinico e l’Università degli Studi di Milano; dal Dipartimento di ingegneria industriale e scienze matematiche della Facoltà di ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. Le informazioni acquisite forniranno dati utili per la ricerca scientifica applicabile, oltre che al settore tecnologico, a quello medico: i risultati consentiranno di studiare gli effetti di agenti quali radiazioni, radicali liberi e stress ossidativo, alla base di molte patologie e principale causa di invecchiamento cellulare.
La missione, che per Virgin Galactic inaugura l’era dei voli commerciali, è in linea con il piano spaziale della Difesa, che ha lo scopo di incrementare –con il supporto del mondo della ricerca e dell’industria–, le attuali conoscenze in materia spaziale, aerospaziale e sul volo suborbitale, verificando e valutando i possibili sviluppi delle tecnologie oggi disponibili.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency