Linee programmatiche della Difesa italiana
Crosetto: "Dare credibilità attraverso adeguatezza fra gestione risorse, loro impiego e personale"
Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, è stato audito oggi in seduta congiunta dalle commissioni Difesa della Camera dei deputati, ed Affari esteri e Difesa del Senato. Il tema in esame erano le linee programmatiche del suo dicastero, che puntano a rafforzare la "credibilità" delle organizzazioni ed Istituzioni anche "attraverso un rapporto di adeguatezza fra la gestione delle risorse", in particolare del personale, "ed il prodotto del loro impiego".
Sul tema economico ha poi aggiunto: "L'impiego in operazioni internazionali è, ad oggi, la principale occasione di feedback sull'effettiva capacità operativa dello strumento militare. I futuri scenari di impiego saranno molto più complessi rispetto ai teatri operativi a bassa intensità fino ad ora affrontati". Occorre perciò assicurare credibilità "attraverso il miglioramento ed il monitoraggio della performance addestrativa del personale".
Inoltre, "occorre avviare -ha aggiunto- una riflessione sull'adeguata ripartizione delle dotazioni organiche del personale militare rispetto alle esigenze funzionali, occuparsi del contrasto agli effetti dell'invecchiamento del personale militare rispetto ad alcuni gravosi compiti da svolgere. Si tratta, in sintesi, di riequilibrare il rapporto tra competenze ed età media del personale attraverso alcune linee di azione come la revisione dei flussi di alimentazione e del bilanciamento tra forze in servizio permanente e ferma prefissata".
"L'attuale modello -continua Crosetto- è basato essenzialmente sul meccanismo del transito in servizio permanente, preclude un regolare avvicendamento fra più anziani e giovani. Di contro, l'obiettivo dovrebbe essere di offrire ai giovani un'esperienza a tempo determinato, con un qualificato programma di sicurezza di reinserimento nel mondo del lavoro".
"Un'altra linea di azione consiste nella revisione dello strumento della riserva. Negli ultimi 20 anni la 'Riserva selezionata' ha arricchito i nostri contingenti con professionalità specifiche quanto mai necessarie anche negli scenari moderni. Questo strumento va ora integrato, per numero e qualità, con una ulteriore aliquota di 'completamento' da alimentare sia con il personale che lascia il servizio attivo dopo una ferma prefissata sia, se necessario, con personale privo di pregresse esperienze militari".
Il ministro ha poi concluso: la "Valorizzazione del personale attraverso la riforma del sistema pensionistico, indirizzata verso l'adozione dell'ipotesi di 'previdenza dedicata'; il conseguimento di una piena equi-ordinazione in ambito comparto Difesa, sicurezza e soccorso pubblico; la valorizzazione delle funzioni, mediante la previsione di apposita tutela legale del militare; il miglioramento dei processi e gestione delle risorse umane e nuove assunzioni del personale civile della Difesa. Infine l'integrazione del welfare state del personale del comparto Difesa ma anche l'efficientamento energetico delle infrastrutture militari al fine di ridurre i consumi e la razionalizzazione e l'ottimizzazione degli spazi, anche in chiave interforze".
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