Il commissario russo per i diritti umani, Tatiana Moskalkova, ha incontrato oggi in Turchia il suo omologo ucraino, Dmytro Lubinets. Il faccia a faccia arriva dopo che Kiev e Mosca domenica hanno effettuato uno scambio di prigionieri per un totale di 100 soldati rientrati nei loro Paesi d'origine. I colloqui si svolgono a margine della conferenza "Future of Human Rights in the 21st Century" che si tiene ad Ankara.

A dare l'annuncio dell'inizio dell'incontro tra le delegazioni di Russia ed Ucraina è stato il commissario per i diritti umani della Turchia, Seref Malkoc. La Turchia si conferma dunque Paese terzo che, cercando di mantenere una posizione neutra (membro dell'Alleanza Atlantica ma vicino a Mosca), tesse la pace tra le due parti in lotta.

L'obiettivo prioritario dell'incontro tra Moskalkova e Lubinets, durato circa un'ora, è quello di ''mettere a punto una road-map sui diritti dei bambini, i diritti umani, lo scambio dei prigionieri e dei feriti''. Sebbene non sia stata rilasciata alcuna dichiarazione dopo il faccia a faccia, avvenuto a porte chiuse, si è appreso che i colloqui continueranno per tutta la giornata di oggi e domani.

Intanto, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha negato l'avvio di colloqui di pace con Kiev: "In una situazione in cui la legge ucraina vieta al presidente Zelensky di contattarci o di impegnarsi in qualche modo con noi, e l'Occidente è ovviamente riluttante a concedere a Kiev una certa flessibilità, non è possibile discutere", riporta l'agenzia di stampa russa "Tass".